Presicce Acquarica
Presicce Acquarica è un comune del basso Salento affacciato sul Mar Ionio. Esso è situato a circa 60 chilometri da Lecce.
Fino al 2019, Presicce Acquarica erano due realtà distinte, seppur accomunate da profonde radici che le hanno da sempre unite.
I sotterranei di Presicce Acquarica , infatti, sono caratterizzati dai tipici frantoi ipogei. Un mondo nascosto, fatto di duro lavoro e di sacrifici. Interessante da scoprire, affascinante da vivere. In questa città, tutto ruota intorno all’oro giallo, la ricchezza di questa terra.
Inoltre, la bellezza del suo centro storico, ha permesso alla Città di rientrare tra i Borghi più belli d’Italia con i suoi palazzi barocchi, vicoli ciechi, stradine sulle quali si affacciano le tipiche case a corte.
Questo scenario quasi fiabesco, è stato scelto e reso famoso nel 2017 da Ferrero. La nota azienda dolciaria italiana, infatti, ha realizzato qui la sua campagna natalizia dei cioccolatini Ferrero Rocher. Nell’occasione, una cascata di luci ha ricoperto il centro storico, enfatizzando la bellezza della piazza del centro, dei vicoli e delle stradine, con un effetto incantevole.
Il territorio che circonda Presicce Acquarica mostra immense distese di ulivi e masserie. Alcune di esse sono strutture fortificate in seguito alle invasioni saracene e turche. Come ad esempio, le masserie La Casarana, Del Feudo e Tunna, tutte cinquecentesche.
Inoltre, Presicce Acquarica è l’ideale per una vacanza all’insegna della scoperta dell’entroterra e del mare. Difatti, il borgo dista solo 9 km dal mare cristallino e dalle spiagge sabbiose delle Maldive del Salento e delle Marine di Ugento.
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Presicce Acquarica: l’origine dei due borghi
Il Borgo di Presicce, nella città di Presicce Acquarica – Puglia
Le origini del borgo di Presicce sono tuttora incerte. Diverse sono le ipotesi che hanno cercato di risalire alla sua fondazione. Quella più accreditata si riferisce alla numerosa presenza di falde acquifere superficiali, che, nel passato, ha spinto molti abitanti dei vicini casali a cercare acqua in questo luogo.
Difatti, lo stemma di Presicce, un cervo che beve da una fonte, rappresenta esattamente questa abbondanza di acqua nel territorio. Secondo alcuni, la sua nascita risalirebbe all’alto Medioevo, intorno al VII-VIII secolo. Molto probabilmente, nel XII secolo, in pieno periodo normanno, Presicce era già un casale. Infatti, dal XIII al XIX secolo appartenne a numerosi feudatari.
Alcune fonti affermano che la fondazione vera e propria del borgo sia stata opera degli abitanti di Pozzomauro. Ossia di un villaggio un tempo situato su una leggera altura a nord’ovest del centro abitato. Di questo insediamento rimangono ancora ben visibili le rovine di un’antica torre usata come difesa dalle invasioni dei saraceni. Una cripta basiliana scavata nella roccia e una piccola chiesa.
Nel 1481 i Saraceni invasero Pozzomauro, distruggendolo. Difatti, un’altra delle ipotesi sull’origine del nome del paese sembrano legate a questo insediamento. Ovvero, si pensa che Presicce derivi dalla parola latina praesidium come ad indicare un presidio militare.
I mascarani: una famosa leggenda su Presicce Puglia
Il soprannome degli abitanti di Presicce è Mascarani. Una triste leggenda, una storia di sangue ne spiega il motivo. Nel principato Seicentesco, era in vigore la legge dello ius primae noctis. Si tratta di un presunto diritto del feudatario di passare con le novelle spose del feudo, la loro prima notte di nozze.
Gli abitanti di Presicce, come del resto chiunque altro al loro posto, non potevano più sopportare questo sopruso. Quindi escogitarono un piano per mettervi fine. Secondo la leggenda, approfittarono, quindi, del carnevale dell’anno 1655 per metterlo in atto. Nella realtà, l’episodio avvenne in novembre, durante la festa del santo patrono, sant’Andrea apostolo.
Il principe si affacciò da una finestra dell’antico Castello per salutare i cittadini in festa. Ad un certo punto, tra la folla, apparve un uomo mascherato che gli sparò un colpo, uccidendolo. Fu questo episodio che fece passare alla storia il soprannome di Mascarani. In seguito al delitto commesso da un uomo col volto coperto da una maschera.
Il Centro Storico di Presicce Lecce
Il centro storico di Presicce ruota intorno all’asse formato da Via M. Arditi e Via A. Gramsci. Questa parte, infatti, è caratterizzata dalla presenza di una serie di vicoli e piccole piazze, circondate prevalentemente da case a corte. Si tratta delle abitazioni tipiche di un tempo. Esse hanno uno spazio scoperto, ovvero un cortile, quasi sempre in comune, intorno al quale si dispongono una o più abitazioni.
Le Chiese di Presicce, Puglia
La Chiesa madre di Sant’Andrea Apostolo, protagonista dello spot Ferrero Rocher, sorge sullo stesso luogo dell’antica chiesa parrocchiale distrutta dal terremoto del 1743. Essa fu poi ricostruita tra il 1778 e il 1781 con il contributo dell’intera popolazione di Presicce. Conserva ancora intatto il campanile rinascimentale risalente alla metà del XVI secolo.
Adiacente alla chiesa, della quale è parte integrante, vi è la Chiesa dei Morti, così definita per le bocche dei sepolcri sotterranei che essa contiene. Tuttavia, oggi sono chiuse e non più visibili. La chiesa dei Morti porta incisa sull’architrave la data 1575.
La Chiesa del Carmine, con l’annesso convento dedicato a san Giovanni Battista, sorse nella seconda metà del XVI secolo in seguito a una donazione di un cittadino di Presicce, Martino Alfarano, ai Carmelitani di Lecce. I lavori di edificazione del complesso conventuale si protrassero dal 1585 al 1590.
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli, con l’attiguo Convento dei Padri Riformati, è ubicato fuori dal centro urbano, sul luogo dove sorgeva l’abitato medievale di Pozzo Magno (o Pozzomauro) distrutto dai saraceni nel XV secolo. L’attuale chiesa è sorta sul sito di un antico edificio sacro databile al XII-XIII secolo.
La Chiesa della Madonna di Loreto, meglio conosciuta con l’espressione dialettale di Madonna del Rito o te lu Ritu, è una piccola chiesetta rurale di origine basiliana, situata sull’altura della Serra di Pozzomauro. La piccola costruzione presenta una facciata a capanna terminante con un piccolo arco, sede di campana rubata nel 1950. L’interno, ad aula rettangolare con volta a botte, presenta un modesto altare. Su di esso, è stato realizzato l’affresco di una Madonna col Bambino fra angeli.
La Casa Turrita di Presicce Acquarica
La Casa Turrita, o Torre di San Vincenzo, risale con molta probabilità alla metà del XVI secolo. Rientra tra le strutture difensive progettate da Carlo V. Esse servivano a proteggere il territorio dalle incursioni nemiche. La costruzione era parte integrante del sistema difensivo dell’abitato di Presicce Acquarica, insieme ad altre due torri che erano posizionate in corrispondenza degli accessi al borgo.
Quando il pericolo delle incursioni dei popoli d’oltre mare fu debellato, la torre divenne una residenza e furono aggiunti nuovi ambienti. Tuttavia, ancora oggi sono visibili le caditoie e le feritoie e nella parte inferiore è presente un bugnato a punta di diamante.
Il Borgo di Acquarica del Capo, nella città di Presicce Acquarica – Puglia
E’ probabile che l’origine del nome Acquarica derivi da acqua ricca, in quanto in passato il territorio circostante era ricco di sorgenti. Difatti, antiche carte si trova il nome di Acquarica de Lama, che in latino significa laguna, ristagno d’acqua. Successivamente, il paese assunse il nome di Acquarica Centellas, dal cognome del feudatario che ne era il padrone nel 1669.
La successiva specifica del Capo, mantenuta fino al periodo precedente all’unione dei due comuni, si riferiva alterritorio del Capo di Leuca, nel quale Acquarica Del Capo ricade. Allo scopo di distinguersi da Acquarica di Lecce, una frazione del comune di Vernole.
Il territorio fu abitato sin dal Neolitico, come testimoniano i reperti rinvenuti nella Caverna della Madonna della Grotta. Il centro urbano iniziò a svilupparsi solo a partire dal X secolo in seguito alla distruzione di alcuni casali vicini, i cui abitanti si sono poi riuniti fondando Acquarica.
I tre casali erano Cardigliano, Ceciovizzo e Pompignano. Intorno al IX secolo i Saraceni invasero e distrussero Pompignano. Gli abitanti scampati dalla devastazione si rifugiarono in un luogo ricco di sorgenti ed edificarono il nuovo centro che chiamarono Acquarica. Più tardi, il centro si sviluppò con la caduta di Ceciovizzo e Cardigliano.
Le Chiese di Acquarica del Capo, Puglia
La Chiesa di San Carlo Borromeo, a Presicce Acquarica, è stata la chiesa parrocchiale dal 20 gennaio 1619 al 12 ottobre 1975. Ossia la terza, dopo quelle della Madonna dei Panetti e di San Giovanni Battista. Fu edificata agli inizi del XVII secolo ed è una delle prime parrocchie dedicate al santo vescovo milanese, San Carlo Borromeo, canonizzato nel 1610.
Fino agli inizi degli anni sessanta, accanto alla facciata, vi era l’antica Torre dell’Orologio. Tra i suoi ruderi fu trovata l’epigrafe del 1772 che è stata murata all’esterno del muro di levante.
La Chiesa della Madonna dei Panetti è la chiesa dell’antico casale di Celsorizzo, abitato fino al XVI secolo. Casale del quale rimangono la torre fortificata, trasformata in masseria, e la colombaia del 1550 dei Guarino, signori del casale in quel secolo.
Si tratta di una delle più antiche costruzioni religiose del basso Salento e risale all’XI secolo, come riferiscono alcune iscrizioni dei muri esterni e i grossi tufi utilizzati per l’edificazione. Ha una pianta a doppia abside, esempio raro nell’intera provincia di Lecce, orientata a levante. Dopo le trasformazioni posteriori a caseggiato rurale e al suo recupero al culto, l’ingresso è stato spostato ad occidente.
Il titolo di Madonna dei Panetti deriverebbe, secondo una tradizione attestata agli inizi del XVIII secolo, dai panetti distribuiti ai poveri e confezionati con il grano raccolto nei dintorni del terreno, donato alla chiesetta per tale scopo.
Masseria di Celsorizzoad Acquarica Presicce
Celsorizzo è una masseria fortificata. Essa è conosciuta anche con il nome di Gelsorizzo. Risalente alla prima metà del XVI secolo, la masseria è caratterizzata da un’alta torre a pianta quadrata con feritoie e caditoie e da altri vani aggiunti nell’Ottocento. Difatti, sull’architrave del portale d’accesso è incisa la data del 1807.
Adiacente ad essa. Si trova la Torre Colombaia, edificata nel 1550. Essa ha una pianta circolare e al suo interno conserva una piccola cappella dedicata a San Nicola risalente al XIII secolo, un tempo interamente interamente affrescata.
Il Castello Medievale di Presicce Acquarica, Puglia
Il Castello Medievale di Presicce Acquarica, nelle sue forme attuali, venne edificato nel corso del XV secolo da Giovanni Antonio Orsini Del Balzo. Egli ebbe il feudo di Acquarica del Capo nel 1432. Originariamente la fortezza, costruita dalla famiglia normanna dei Bonsecolo, consisteva in una cinta rafforzata da quattro torrioni dei quali attualmente se ne conserva solo uno.
Il Castello passò quindi alla famiglia Guarini. L’interno ospita alcune stanze. Quelle del piano terra erano adibite a deposito mentre quelle del piano superiore a residenza nobiliare. Al pianterreno è ospitato il Museo del Giunco mentre nel cortile del Castello è conservata la Pila di Pompignano. Si tratta di una enorme pila per l’acqua scolpita in un unico masso, proveniente dal casale abbandonato della Madonna di Pompignano.
I Frantoi Ipogei di Presicce Acquarica
Il clima caldo e il terreno fertile hanno permesso agli abitanti di Presicce Acquarica di sviluppare il settore agricolo, intensificando particolarmente la produzione di vino e soprattutto d’olio d’oliva. L’olio, infatti, è la principale fonte economica del paese da sempre.
Intorno al XI-XIII secolo si diffuse l’uso di scavare frantoi ipogei a grotta, i cosiddetti trappeti. Ii primi furono costruiti sulle pendici della Serra di Pozzomauro. In seguito, dopo il prosciugamento della palude Arnea, le attività iniziarono a spostarsi a valle. La maggior parte dei trappeti si concentra lungo l’asse viario che collegava i primi due nuclei urbani dal quale si snoda l’intero paese.
I frantoi di Presicce, Lecce
La struttura dei trappeti di Presicce è semplice. Infatti, essi sono interamente scavati nella roccia tufacea. Il pavimento in è terra battuta. Vi erano torchi alla genovese o frantoi alla francese.
Verso la fine del XIX secolo i trappeti vennero abbandonati. Purtroppo, alcuni trasformati in discariche o cantine e altri, ubicati in campagna, in ovili o stalle. A partire dagli anni ’90, successivi interventi di bonifica e ristrutturazione hanno consentito il recupero di questi ambienti come meta turistica.
I frantoi di Acquarica, Lecce
Il frantoio ipogeo della Madonna dei Panetti è uno dei nove trappeti a grotta ubicati nel centro antico del paese. Il sito, addossato all’omonima chiesetta dell’XI-XII secolo, si ipotizza fosse in origine una cripta rupestre più antica dell’edificio sacro che gli sorge a fianco.
Il frantoio fu utilizzato per un arco di tempo molto lungo e venne abbandonato solo agli inizi del Novecento a causa delle cattive condizione igieniche alle quali erano sottoposti i lavoranti. La struttura del trappeto è ben leggibile. Al frantoio si accede da una rampa di scale voltata a botte. Lungo la quale si possono osservare i primi due depositi per le olive denominati sciave.
Da qui si entra in un grande ambiente di forma circolare, sede di un terzo deposito per le olive e della vasca per la molitura. Al primo ambiente segue quello destinato alla spremitura, dove erano collocati tre torchi alla calabrese, dei quali si conservano gli alloggiamenti dei plinti.
Nei secoli passati l’economia del paese è stata a carattere prevalentemente agricolo: lo testimoniano, tra l’altro, i numerosi frantoi ipogei che si trovano nel sottosuolo del centro e che evidenziano una certa agiatezza degli abitanti. Fra questi vanno enumerati diversi mercanti di olio che si occupavano dell’esportazione del prezioso oro giallo dal porto di Gallipoli verso le piazze europee.
Acquarica Presicce: mare cristallino e sabbia dorata
Il territorio di Presicce Acquarica, seppur vasto, non ha una marina di appartenenza. Tuttavia, il borgo è situato a soli 9 chilometri dalle bellissime spiagge sabbiose della Città di Salve, e le Maldive del Salento: Marine vicine: Marine di Ugento: Lido Marini, Torre San Giovanni e Torre Mozza.
Pescoluse e le Maldive del Salento
Pescoluse e le Maldive del Salento distano solo 10 chilometri da Presicce Acquarica. E’ uno dei posti più frequentati e desiderati per trascorrere le vacanze nel Salento. Rinomata per la distesa di sabbia bianca e finissima. Per i suoi bassi fondali e gli isolotti che emergono dalle limpide acque. Inoltre, le sue dune sono ricoperte di una ricca vegetazione spontanea di acacie e gigli bianchi.
E’ come vivere un’esperienza unica, precisamente, a Le Maldive del Salento. Infatti, Pescoluse e lo stabilimento sono incantevoli come le spiagge tropicali più lontane.
Ed è proprio per questo motivo che le marine della Città di Salve, hanno ottenuto dal 2004 al 2007 e nel 2010 il prestigioso riconoscimento delle 4 VELE della Guida Blu di Legambiente e la Bandiera Blu della FEE a partire dal 2009.
Dal 2013, Pescoluse è inoltre premiata anche come Bandiera Verde. Cioè, come spiaggia adatta ai bambini. Infatti, l’acqua bassa e pulita vicino alla riva, la sabbia per costruire castelli e torri ed i giochi per bambini la rendono perfetta per le famiglie.
Inoltre, la presenza dei bagnini sulle torrette di guardia costiere garantiscono la sicurezza dei bagnanti.
Marina di Ugento, le spiagge vicine a Presicce Acquarica
Il territorio della Città di Ugento, situata nell’entroterra, è molto vasto. Difatti esso comprende le località balneari di Lido Marini, Torre San Giovanni e Torre Mozza. E’ rinomata per la costa sabbiosa, che ricorda molto le spiagge caraibiche, con una bassissima presenza di scogli in alcuni tratti, e per diversi bacini artificiali, che punteggiano il paesaggio sino all’entroterra, mescolandosi con ulivi imponenti e splendidi.
Lido Marini, Presicce mare
Lido Marini è situata subito dopo Torre Pali, ossia la spiaggia di Salve che chiude il tratto di spiaggia vicino Le Maldive del Salento.
Lido Marini è a metà tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca e poco lontana da Torre San Giovanni. Così, bastano solo pochi chilometri e poco tempo per raggiungere alcune delle più importanti mete del Salento.
Il litorale di Lido Marini presenta, a nord, lunghe e spaziose spiagge di sabbia fine ed un mare fantastico. L’acqua è particolarmente bassa lungo la riva, motivo che lo rende adatto ai bambini. Avrete solo l’imbarazzo nella scelta sul posto in cui rilassarvi, in uno dei lidi organizzati o nelle spiagge libere. Come è d’uso qui, le aree private e quelle libere si alternano piuttosto spesso.
Verso sud, in direzione Leuca, invece, alle spiagge si sostituiscono basse scogliere con catini sabbiosi. Per questo motivo, la località è perfetta anche per gli appassionati di pesca subacquea o semplicemente di snorkeling di esplorazione. Grazie alla bellezza e alla trasparenza dei fondali, potrete ammirare una gran varietà di piccoli pesci ed ecosistemi di flora e fauna sottomarina.
Torre San Giovanni, il mare vicino a Presicce Acquarica
Torre San Giovanni è considerata la Marina di Ugento per eccellenza, essendo la più vicina ad essa per il passato storico strettamente legato alle vicende ugentine. Fin dalle antichità, infatti, le acque del suo porto furono fondamentali per lo sviluppo della civiltà messapica, vissuta diversi secoli prima di Cristo. Inoltre, era un importante scalo commerciale per rifornire la stessa Ugento e tutte le altre città messapiche.
Molto caratteristica l’omonima Torre, oggi adibita a Faro e ridipinta con un motivo a scacchi che resta ben impresso negli occhi di chi lo guarda.
Morfologicamente, la costa di Torre San Giovanni si divide in due parti: dal lato nord e fino alla Torre del Faro (l’area del lungomare di passeggio) si trovano basse scogliere con piccoli spazi sabbiosi, ideali per chi non disdegna un tuffo in acque cristalline direttamente dalla solida roccia.
Proseguendo verso sud dopo la Torre e dopo il porto, invece, si distende una lunga ed ampia spiaggia che prosegue per svariati chilometri fino alle marine successive, protette da grandi pinete e dune naturali. Qui troveremo una sabbia particolarmente fine e un mare azzurro brillante con acqua cristallina che rimane bassa per svariate decine di metri.
Torre Mozza, mare Presicce Acquarica
Torre Mozza è una località che sorge pochi chilometri più a sud di Torre San Giovanni ed è anch’essa Marina di Ugento. Il centro abitato si sviluppa attorno ad una antica torre Cinquecentesca, facente parte come le altre di un sistema difensivo di torri voluto da Carlo V contro gli attacchi dei saraceni ottomani.
Il nome Torre Mozza deriva dal fatto che alcuni crolli nel tempo le hanno donato, appunto, l’aspetto di una torre mozzata lateralmente. Per questo motivo non è visitabile dai turisti, ma si sa che comunque al suo interno presenta due piani ed era una torre dotata di stalle per i cavalli, indispensabili perché dei cavalieri corressero nell’entroterra per avvisare di attacchi in arrivo.
Immagini: piazzasalento, vrbo, pugliareporter, bisanzio.it