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Di cosa parleremo in questo articolo:

Ciciri e Tria, il piatto povero dei contadini

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Ciciri e Tria

Ciciri e Tria

Ciciri e Tria è un piatto tipico della tradizione salentina. Si tratta di una ricetta di origini arabe a base di pasta e ceci. Quello che rende particolare questo piatto è proprio la pasta. Per Ciciri e Tria, infatti, vengono usate delle tagliatelle rigorosamente fatte a mano, con acqua e farina. Nonostante la ricetta abbia origini molto antiche, ancora oggi viene seguita alla lettera.

Le origini del piatto Ciciri e Tria

Secondo alcuni racconti, Ciciri e Tria ha origine da una tradizione araba.  Difatti, durante l’equinozio primaverile, gli arabi avevano l’abitudine di cuocere i legumi vecchi per fare spazio a quelli del nuovo raccolto. Il nome Tria deriva dall’arabo Itrya, che letteralmente significa “pasta fritta”. Inizialmente, la ricetta veniva preparata friggendo i cereali. Questi, infatti, si riuscivano a conservare più facilmente. Inoltre, era la soluzione ideale per sfamare i beduini che trascorrevano molto tempo in mezzo al deserto.

Quando i cereali furono sostituiti dai ceci, nacque un piatto del tutto simile a Ciciri e Tria. Gli arabi iniziarono a preparare una sorta di purè di ceci, l’hummus. Questo veniva poi abbinato ad una pasta fritta simile agli spaghetti. Difatti, dunque, sembra essere a tutti gli effetti considerato un antenato di Ciciri e Tria.

Intorno al XII secolo la ricetta si diffuse in Sicilia per poi approdare in Puglia. Qui vennero apportate delle modifiche che diedero vita alla Ciciri e Tria con ceci interi e tagliatelle fresche. In passato era considerato il piatto dei poveri. Per questo motivo, veniva servito durante la festa di San Giuseppe. Ossia, quando si allestivano lunghe tavolate per sfamare i meno fortunati.

Anche contadini e famiglie meno abbienti si nutrivano spesso con Ciciri e Tria, un piatto fatto di ingredienti semplici che provenivano direttamente dal lavoro dei campi. Quindi, facili da reperire.
Fino a pochissimo tempo fa, le signore salentine cucinavano ancora i ceci e la pasta secondo la tradizione. Ossia, preparavano a mano la pasta che cuoceva poi nelle pignate. Difatti, si tratta di pentole in creta da porre sulla fiamma viva del camino.

Come si prepara la Ciciri e Tria

Per l’impasto della Tria sono necessari due parti di farina “00” e una di farina di grano duro. Si aggiunge l’acqua e si impasta fino ad ottenere un composto omogeneo da stendere realizzando una sfoglia molto sottile. A questo punto si tagliano delle strisce larghe circa 2 cm. Gli scarti dell’impasto si tengono da parte e vengono fritti nell’olio d’oliva per poi essere aggiunti al piatto finale.

I ceci devono essere tenuti a bagno in acqua salata per almeno 12 ore prima di venire cucinati con il soffritto a base di cipolla, carota e sedano. La cottura deve avvenire a fuoco lento in acqua fredda, facendo sempre attenzione che i ceci siano sempre coperti dall’acqua, e proseguire per almeno un paio d’ore. I condimenti ed il sale vanno aggiunti dopo circa 45 minuti dall’inizio della cottura.

Terminata la cottura, si può cuocere la pasta, immergendola in acqua bollente e salata per 2-3 minuti. Una parte dei ceci viene schiacciata o passata, mentre i restanti si lasciano interi. Il piatto si assembla unendo la pasta ai ceci ed aggiungendo i pezzetti di impasto fritti per aggiungere la sfiziosa componente croccante che caratterizza il piatto. Ciciri e Tria è un piatto particolarmente apprezzato praticamente tutto l’anno, dall’estate all’inverno e che si abbina perfettamente con i vini rossi salentini corposi e ben strutturati.

Un piatto povero fuori ma ricco dentro, la Ciciri e Tria

Ciciri e Tria è una ricetta tanto semplice quanto completa a livello nutrizionale. Oggi è possibile trovarla in ristoranti e trattorie tipiche salentine nella città di Lecce oppure nei tantissimi agriturismi del territorio. Ogni anno durante l’estate a Salice Salentino e Ugento, rispettivamente a luglio ed agosto, si svolgono due tra le più famose sagre dedicate alla Ciciri e Tria.

Durante questi eventi è possibile assaporare preparazioni dove l’assoluto protagonista sarà questo delizioso piatto tradizionale impiegato anche per abbinamenti insoliti ed originali tutti da provare. Le sagre sono un’occasione per immergersi nella storia e nella cultura eno-gastronomica del territorio, assistendo alla preparazione dei piatti come tradizione vuole, con i ceci cotti a lungo nei pentoloni di creta e la pasta fresca fatta a mano.

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