Il Borgo di Matino
Il Borgo di Matino si estende tra le Serre Salentine dove si erge il colle di Sant’Eleuterio. L’abitato è circondato dalle coltivazioni di olivo e vite. Nel centro storico è possibile ammirare gli antichi frantoi ipogei scavati nella roccia calcarea. Inoltre, numerose sono le case a corte tinteggiate di bianco.
La storia del Borgo di Matino
Durante il periodo Normanno, il territorio matinese divenne feudo di Tancredi d’Altavilla a favore dei De Persona. Difatti, il primo barone di Matino fu Filippo De Persona. A lui succedette Gervasio De Persona con il figlio Glicerio. Questi due personaggi, fedeli a Federico II e agli svevi, erano rispettivamente Giudice Imperiale e Giustiziere di Capitanata.
Successivamente, Carlo d’Angiò sconfisse Tagliacozzo degli svevi. Quindi, a Matino, gli angioini presero il potere con Giovanni di Tillio. Nel 1378, ritornano in possesso del feudo i vecchi regnanti con Ludovico De Persona in latino Lisolus de Matino, fedele agli Aragonesi. Tutto rimane invariato fino al 1575 quando Annibale De Persona, ultimo barone di Matino, concede in sposa la sua unica figlia a Mario Del Tufo che s’impossessa del Feudo per merito del matrimonio.
Da vedere a Matino
Il centro storico di Matino è tra i pochi ad aver conservato le sue caratteristiche. I vicoli stretti e tortuosi, le stradine impreziosite da nicchie votive, cortili attrezzati ancora con pile per lavare i panni, palazzotti dai balconi mensolati e baroccheggianti.
Numerose sono le corti e i vicoli apparentemente senza uscita, dove spesso, invece, si nascondono vie di fuga. A volte anche solo volte fantasiose. Ed è proprio nel borgo antico che si possono ammirare i palazzi più preziosi. Il Palazzo Marchesale Del Tufo, risalente al 1500, oggi di proprietà comunale, e la circostante Piazza San Giorgio.
La Chiesa Matrice, dedicata a San Giorgio, di origine cinquecentesca. Esso è il monumento più antico in assoluto. Un edificio ampio ed elegante, con un’unica navata a croce latina.
Ancora nei dintorni numerosi sono i luoghi di culto di interessante valore artistico. Da non perdere il simbolo di Matino, l’Arco della Pietà, che, un tempo, era l’ingresso alla città.
I prodotti tipici del Borgo
L’elemento principe della cucina matinese è la pasta fresca. Ricchiteddhe, minchiareddhi e sagne torte. Alle verdure (ricchiteddhe cu le rape), o alla carne (pasta al sugo di carne).
Una menzione speciale per il vino. In particolare quello rosato. Eredità della secolare tecnica della lacryma, è ottenuto grazie a una particolare lavorazione di uve, prevalentemente negroamaro, coltivate nei dintorni.
Esperienze da vivere nel Borgo
Ogni anno si svolgono poi numerosi eventi: come Vicoli D’Arte, i concerti- Jazz week, le Note d’Estate, Carlo’s Oboe, Mostre d’arte e il concorso di pittura estemporanea Ri.Guardo la donna.
Immagine: leccenews