Trekking leggero da Patù a Vereto tra archeologia e civiltà contadina
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Da sapere
Il Trekking leggero da Patù a Vereto è un salto nel passato.
Descrizione
Vereto era un'antica città Messapica. Essa sorgeva sull'omonima collina, situata nell'attuale territorio del Comune di Patù. Molto probabilmente, era il centro messapico identificato con la mitica Hyrie. Cioè, la città madre della Iapigia, secondo lo storico greco Erodoto. Infatti, essa sorgeva su un altopiano a 140 metri s.l.m., lungo il percorso della via Sallentina.
Le ricerche e i rinvenimenti archeologici hanno permesso di ricostruire la sua storia. Il villaggio risalirebbe all'età iapigio-messapica. Vale a dire, nell'arco di tempo che va dalla prima età del Ferro fino alla romanizzazione del Salento.
In età ellenistica, delle mura di grandi blocchi di calcare cingevano e proteggevano l’area dell’insediamento. Il lato maggiormente conservato è tuttora visibile. Si tratta di un muro largo circa 4 metri, con tre file di blocchi squadrati.
Il Trekking leggero da Patù a Vereto prosegue in direzione della Cappella dedicata alla Madonna di Vereto. Qui sono visibili alcune strutture murarie relative alla preesistente chiesa paleocristiana.
Nel IX secolo, però, i Saraceni sorpresero il villaggio e lo distrussero. Difatti, alcune fonti raccontano di una violenta battaglia avvenuta ai piedi della collina. Precisamente nel Campo Re. Qui si scontrarono i Saraceni e l'esercito francese di Carlo il Calvo, sotto la guida del generale Geminiano.
Durante la battaglia, il generale perse la vita. Tuttavia, i suoi soldati, continuarono imperterriti nella lotta. Affinché la morte del loro comandante non fosse vana. E vinsero. I Saraceni scapparono. Ma Vereto era ormai distrutta. Di conseguenza i profughi del villaggio decisero di abbandonarlo e si trasferirono nelle aree limitrofe, fondando nuovi nuclei abitativi, tra cui Patù.
Quindi, decisero di trasportare a valle i massi dell cinta muraria dell'antico villaggio, ormai inutili. Allo scopo di reimpiegarli in nuove costruzioni. Come quelli utilizzati per l’edificazione del singolare monumento la Centopietre. Il simbolo della cittadina.
Si tratterebbe di un monumento funebre. Precisamente, quello realizzato in onore al comandante Geminiano, dopo la sua morte. Esso venne costruito con 100 blocchi isodomi. Qui fu deposto temporaneamente il suo corpo. Dopodiché, fu trasferito in Francia. Successivamente, durante la lotta iconoclasta, la Centopietre divenne rifugio dei monaci di culto greco. Essi ne fecero una piccola chiesa rupestre, affrescandone le pareti.
Di fronte a la Centropietre, è situata la chiesa di San Giovanni, realizzata nell'XI secolo, in memoria della una battaglia tra cristiani e saraceni.
Patù dista 63 chilometri da Lecce e 5 chilometri dall'incantevole Baia di San Gregorio.
Tempo: 2 ore e mezzo