Il Museo del Mare di Nardò

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Da sapere

Si consiglia di verificare gli orari di apertura contattando direttamente la struttura al numero +39 328 5762647.

Descrizione

Il Museo del Mare di Nardò ospita reperti archeologici rinvenuti in mare e lungo la costa neretina. Essi risalgono all'età romana. Il Museo nasce grazie alla collaborazione tra Comune, Soprintendenza ABAP per le province di Brindisi, Lecce e Taranto e Dipartimento per i Beni Culturali dell’Università del Salento.

La gestione è oggi affidata all’Associazione The Monuments People.

Inizialmente, il Museo del Mare di Nardò fu concepito per accogliere i resti della nave romana di S. Caterina. Successivamente, si è elaborato un progetto ben più ampio. Il suo nome è Il paesaggio come museo. Archeologia della costa di Nardò.

Il progetto è tuttora in corso. Difatti, esso si articola in un programma di ricerche di archeologia dei paesaggi marittimi. Queste riguardano scavi e prospezioni a terra e a mare, allo scopo di ricostruire le dinamiche di evoluzione e di popolamento della costa nei secoli. Così come le rotte e i circuiti commerciali che la toccavano.

Nel 2008 e nel 2010 si sono svolte due campagne di scavo archeologico in località Frascone. Vi parteciparono il Comune di Nardò e il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. Insieme con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia.

Gli studenti e gli archeologi sono stati impegnati nelle attività di scavo. Un laboratorio fu allestito presso i locali di Masseria Torrenova. Precisamente, all’interno del Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano.

Gli scavi hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di una villa legata ad una proprietà terriera. Probabilmente di età romana repubblicana. Ossia, risalente al II sec. a.C.

Inoltre, al suo interno un tesoretto d’argento fu sepolto dal proprietario della villa. Probabilmente intorno alla seconda metà del I sec. a.C.

L’Associazione The Monuments People APS nasce dall'idea di quattro guide turistiche abilitate della Regione Puglia. Archeologhe specializzate presso l’Università del Salento.

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